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I volontari del Comitato di Saronno hanno preso parte a partire da sabato 29 aprile, oltre al montaggio delle strutture alloggi e materiali vari, a tre giorni di esercitazioni in collaborazione con i soccorsi speciali e a sessioni di formazione on site e team building in occasione dell’evento regionale CRI Insieme2023 a Casatenovo (LC).
Sono due le attività principali che sono state messe in atto durante le tre giornate di esercitazioni nel territorio lecchese. La prima ha riguardato la formazione. I volontari di Croce Rossa presenti hanno seguito dei corsi che andavano dall’ “International disaster law”, riguardante le norme internazionali per la gestione delle emergenze e catastrofi, ai corsi di “sicurezza personale”, al workshop di “team building” con gli psicologi e operatori psicosociali CRI, fino al workshop di “pronto soccorso psicologico”.
Questi corsi servono per dare una formazione di base sul primo soccorso, sul primo approccio, nei confronti delle persone che possono aver subito dei traumi dovuti a calamità, catastrofi o in qualunque altro tipo di grande emergenza.
In secondo luogo, proprio per affrontare situazioni complesse, come le emergenze nelle condizioni più difficoltose, i volontari giunti da tutte le province della regione hanno affrontato un’esercitazione nella zona del lago di Lecco con la simulazione di una frana. Sono intervenuti anche tutti i soccorsi speciali “opsa” (soccorso in acqua), le unità cinofile, i soccorsi con i mezzi e i tecnici speciali di “search and rescue” compiendo delle attività di ricerca e soccorso di persone ferite da una frana simulata, anche attraverso il recupero fatto con tecniche alpinistiche, oltre che il soccorso in acqua.
Terminato l’intervento nella zona interessata dalle attività di “recupero e soccorso” delle persone ferite e disperse, il personale della Croce Rossa ha affrontato la seconda fase delle operazioni che prevedeva la loro evacuazione via lago, con le imbarcazioni: tre gommoni e una barca a scafo rigido.
Le esercitazioni hanno permesso di testare e condividere le capacità operative dei volontari dopo un fermo di due anni di inattività.
